Pagelle Lazio Juventus 2-1

 

Pagelle Lazio Juventus 2-1

Pagelle di Ben Alessandro Magno Croce

Perin 7 Nessuna colpa sui gol e per almeno altre due volte compie dei miracoli ipnotizzando i laziali. Molto sicuro.

Danilo 5,5 Serataccia per tutta la difesa si fa scappare Castellanos più di qualche volta e sul secondo gol lo tiene in gioco anche se poi tenta il recupero disperato. Impreciso

Bremer 5.5 Diversi errori anche per lui soprattutto in occasione dei gol dove si lascia sorprendere. A differenza di Danilo e Alex Sandro almeno ci mette ogni tanto qualche pezza. E soprattutto fra un errore e l’altro gioca tutto sommato una buona partita.

Alex Sandro 5 Uno dei peggiori. Allegri lo rispolvera ma è davvero troppo impolverato. A oggi non è possibile che giochi titolare. Si impegna e gliene va dato merito ma è tenero come il burro e superabile facilmente. Non salta nell’azione del primo gol ma tenta un improbabile ponte.

Cambiaso 6 Nel primo tempo è lui che cerca di prendersi per mano la squadra e diventa il famoso ”tuttocampista’ tanto caro ad Allegri. Per poco non trovai l gol del vantaggio. Poi si spegna fino a iniziare a fare danni infatti Marusic spesso lo svernicia e quindi il mister lo toglie. Resta comunque uno dei più positivi.

McKennie 5 Perso nel casino generale si distingue per fare quasi esclusivamente pasticci. Una serata veramente infelice per l’americano. Curioso che resti in campo fino all’80mo. Io ricordo di importante solo una palla messa quasi bene a ritroso per Vlahovic.

Locatelli 5 Solito Locatelli ad andamento lento e regia minimal. Si piazza davanti alla difesa a fare da schermo. Si esalta anche nella fase difensiva, ma non riusciamo a uscire quasi mai in modo pulito dal forcing avversario e quindi si soffre per lunghi tratti anche per colpa sua. Una delle cose ,migliori la stecca a Castellanos in modo da quietarne i bollenti spiriti.

Rabiot 6,5 In una Juve che per molto tempo mi è sembrata impaurita mi è parso uno dei meno impavidi. Ha cercato come sa fare di portare la palla nella metà campo avversaria. Non si è risparmiato nella fase difensiva conquistato tanti palloni. Devo dire che ha provato a trascinare la squadra oltre l’ostacolo con coraggio.

Kostic 5,5 Prova una qualche proposta ma è quasi mai servito. I cross dal suo lato non arrivano quasi mai. Lui si spegna. Non aiuta nemmeno cosi tanto Sandro come dovrebbe anche se spesso si propone in avanti.

Chiesa 6 Più che altro gioca in supporto a Vlahovic. Non riesce a smarcarsi molto solo una volta nel primo tempo in cui calcia fuori. Perde al solito più di qualche pallone di troppo, tuttavia nel finale si sacrifica moltissimo nell’aiutare la squadra.

Vlahovic 6 Grande impegno, grande voglia. Gli arrivano due soli palloni in uno impegna il portiere anche se la palla la strozza in un altro calcia al lato da buona posizione, tuttavia non molla nulla sembra uno di quelli che ci crede di più.

Weah 6 Anche lui non sembra molto ordinato, ha il grande merito di portare con il suo tiro sbagliato che diventa un assist, la squadra in finale.

Milik 7 L’uomo della provvidenza è tornato. Gli basta un minuto per trovarsi al posto giusto nel momento giusto e non sbaglia.

Alcaraz sv

Yildiz sv

Juventus 6 Ovviamente conta la qualificazione. Partita approcciata malissimo cedendo fin da subito il pallino del gioco a una non grande Lazio che ringrazia. Subito preso il gol si soffre molto di più di quello che poi le statistiche dicono, perchè la Lazio non è molto pericolosa, ma la Juve è molto timorosa e per questo concede troppo. Alla fine grazie a Milik si trova un gol che da la qualificazione e allora nei minuti finali la Juve ritrova compattezza e grinta.

Allegri 6 Si poteva giocare meglio e con meno paura aggredire la Lazio e chiuderla senza tutta questa sofferenza. Inaccettabile andare sotto dopo pochi minuti in questo modo. Per fortuna la Lazio è fragile quanto noi e alla fine si passa il turno.

Orsato 6,5 È uno dei meno peggio arbitri italiani e si vede.

  1. ACCONTENTIAMOCI DEL BRODO CHÈ LA CARNE COSTA CARA

    Potevo essere smentito solo se Alex Sandro avrebbe segnato lui il goal per la finale…la faccia il sottoscritto la mette sempre prima…

    Pronti via e poco dopo Vlahovic si divora l’uno a zero per noi, altro goal mangiato quando alla destra della porta laziale dovrebbe tirare di sx ma tira di piatto dx invece di esterno dx ( ai miei tempi si chiamava tiro alla ungherese).

    Vittorie nate sulla forza della difesa ora viene infilata come il coltello nella nutella se non in frigorifero.

    Per fortuna ci si sveglia e si recupera una finale compromessa che però le parole di Scanavino mi lasciano alquanto perplesso…anzi ma che cazzo di mentalità è dire volevamo raggiungere la finale va bene così che cosa che, la finale pure se la perdi va bene solo perché l’hai raggiunta e ti accontenti dei quattro spiccioli della Supercoppa?

    E per fortuna che Orsato non è uno dei fabbri piccinini…

  2. Ben, sono riuscito a vedere solo l’ultimo quarto d’ora del primo e i primi 20 minuti del secondo. Non come è andata la partita che non ho visto ma in quei35 minuti la Juventus a me è piaciuta: andava sempre a pressare alto, sbagliando anche i tempi ovviamente…ma lo faceva e l’occasione della Lazio alla fine del primo tempo è più x uno scivolone di Danilo. Il raddoppio è in contropiede xchè stavamo avanti ed era la Lazio che doveva recuperare. Poi sul 2-0 2 enormi occasioni Vlahovic. Credo che nell’arco dei 180′ la finale è meritata.

  3. RISPONDENDO A MASSIMO MO-RATTI

    25? Così pochi? Nonostante passaporti falsi, spionaggi illegali e prescrizione per illecito sportivo che doveva spedirvi in B senza passare dal via? Nonostante ľamico Ceferin e i tifosi interisti Gravina e Infantino?
    Pensa che la Juventus, contando gli scudetti di calciopoli, uno dei quali mai sotto indagine e ľaltro con sentenza che il campionato non subì alterazioni, e contando gli scudetti federali del 1908 e 1909 vinti SUL CAMPO, vi ha già doppiato e dovrebbe appuntarsi la quarta stella.

    #lajuventina #finoallafine #uomodicartone

    By Antonio S. La Rosa
    ok, senza tutto quello che sappiamo:
    1996 – 97: Juventus 65, Parma 63, inter 59
    1997 – 98: Juventus 74, inter 69;
    1998 – 99: Milan 70, Lazio 69, Juventus 54, inter 46;
    1999 – 2000: Lazio 72, Juventus 71, inter (quarta) 58;
    2000 – 01: Roma 75, Juventus 73, inter 51;
    2001 – 02: Juventus 71, Roma 70, inter 69;
    2002 – 03: Juventus 72, inter 65;
    2003 – 04: Milan 82, Roma 72, Juventus 69, inter 59;
    2004 – 85: Juventus 86, Milan 79, inter 72;
    2005 – 06: Juventus 91, Milan 88, inter 76.
    In pratica, mai l’inter ha lottato per lo scudetto quando a vincere sono state squadre diverse dalla Juventus, quando ha vinto la Juventus, le competitrici sono state Parma, Milan e solo una volta la tua inter che si è suicidata il 5 maggio.
    Il problema non sono le balle che dite e scrivete, ma che ci crediate pure anche a costo di sputtanarvi.

  4. Perin nell’intervista a fine partita: “Quando ci mettono all’angolo tiriamo fuori il meglio di noi” poi con un sorriso ironico aggiunge: “Certo però che sarebbe meglio farlo prima che succeda questo.” Chissà per chi era la battuta 😛

  5. https://m.tuttojuve.com/altre-notizie/ravezzani-malgrado-l-antiallegrismo-in-telecronaca-la-juve-passa-con-merito-su-chiesa-bremer-alex-sandro-e-milik-684964

    Leggendo i vostri commenti mi viene da domandare a Ravezzani: ” ma che cazzo di partita hai visto? Di la verità. Che percentuale prendi dello stipendio di acciughina”?

    • La telecronaca dell’interista Trevisan è stata di una faziosità antijuventina sconcertante tanto che alla fine ha persino annunciato che in finale di Coppa Italia andava la Lazio. Vergognosi.

  6. “ROMA – Quelle bandiere davanti al Duomo, i caroselli, le mille luci accese a San Siro per il derby che poi sciamano per le vie di Milano. Lo scudetto dell’Inter è un dejà vu. Una festa che funziona come un set Lego: metti tutto in una scatola nell’anno del miracolo napoletano e poi ricomponi a memoria. Il miracolo, come da tradizione citazionistica, torna a casa, a Milano. Ed è un miracolo che vive a compartimenti stagni: c’è il risultato sportivo, il campo, i gol di Lautaro; e c’è il club con l’acqua alla gola, i debiti, i prestiti a interessi quasi da strozzo. Tutto con lo stesso abito da Prima alla Scala: la vittoria del campionato e le manovre d’alta finanza per sopravvivere. Tutto in una sola Inter, quella della seconda stella (forse cadente). Un attimo vincente, l’attimo dopo fuggente.

    Mentre anche l’aritmetica premia la stagione in fuga dell’Inter, Steven Zhang lavora per provare a tenersela. Ha un debito con Oaktree da circa 380 milioni di euro, interessi compresi, che scade a maggio. L’alternativa al passaggio di mano coatto al fondo californiano è rifinanziare il debito. Pare sia in ballo un accordo con Pimco per 400 milioni di euro da restituire in tre anni. Insomma, da un fondo californiano all’altro. Ma la sostanza non cambia: la società che vince la Serie A non avrebbe i soldi per farlo. E’ un paradigma.

    Vince l’Inter, e spettacolarizza una dinamica che il calcio italiano conosce fin troppo bene: il piccolo imprenditore come il magnate straniero, che compera in saldi, si indebita, vince qualcosa, fallisce. Una parabola che nel caso dell’Inter diventa danno collaterale dello sfascio della politica industriale di una superpotenza cinese, Suning.
    A maggio “una delle società di comodo con sede in Lussemburgo che Suning Holdings Group utilizza per controllare l’Inter (Grand Tower) – spiegava qualche tempo fa The Athletic – dovrebbe ripagare un prestito ricevuto nel 2021 dalla società di gestione patrimoniale statunitense Oaktree Capital con un tasso di interesse del 12%. Oaktree può trasformare il debito in sospeso in azioni e prendere possesso della società”.”
    […]
    Notizie tratte dal sito Dire, la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo http://www.dire.it

  7. I VARISTI VIRANO SEMPRE PER I NAVIGLI

    L’audio Var della gomitata di Mina ad Alcaraz è “Niente niente, solo una strisciata” (me cojoni)
    e poi si scopre che la Juve è prima in classifica:

    Prima per on field review al Var a SFAVORE

    Ultima per on field review al Var a FAVORE

    Ieri sera Immobile (forse istruito è entrato apposta)si butta addosso a Bremer e stramazza simulando e subito in tempo reale parte il “CHECKING NO RED” (me ricojoni).

    Questi tre anni saranno stati pure anni maledetti con qualche complicità interna, ma quanti punti (comprese qualche Coppa Italia e Supercoppa) ci hanno cuccato ogni anno per ste porcate?

    Finalmente (suoniamo le campane) qualcuno della dirigenza ha deciso di parlare davanti a un microfono con telecamere…
    Giuntoli:” Dopo l’Empoli abbiamo avuto un calo, prima tutti davano il 140% mentre ora probabilmente il 100%. Non è sufficiente perché abbiamo perso punti per strada a causa dell’ approccio. E anche per scelte arbitrali discutibili, noi non ne parliamo mai però siamo l’unica squadra per cui l’on field review non è mai intervenuta…”.

    Alleluja, allora il tifosuccio juventino non è poi così piccolo.

  8. AMICI DI TASTIERA E ANCHE DI PIÙ

    Questa mattina ho aspettato un pò prima di scrivere e dopo avervi letto mi sono rincuorato.
    Ho pensato, bene così anche se hanno passato malamente la nottata (anche io l’ho passata male ma non certo per la finale raggiunta ma per altre cose inerenti alla squadra in generale) mi son detto ci sono tutti.
    Vi prego, datemi notizia di quegli amici tifosi juventini ( in questo momento dubito perché ieri sera tifavano Lazie) che non scrivono sul blog…sono al lavoro si?
    Aoh, nun me fate corre in giro per gli ospedali…li mortacci vostra!

    • Ciao Barone, grazie che ti preoccupi anche di quelli che scrivono di meno, io ho dormito molto bene anche perchè siamo in finale di coppa italia per la ventiduesima volta ed era l’obiettivo da raggiungere.
      Sono molto contento che finalmente dopo anni un dirigente della Juve vada in tv a dire qualcosa sugli arbitraggi osceni che abbiamo ricevuto, era ora.
      Sulla partita che dire, ormai le cose sono sempre uguali, l’impressione è che si vada sempre a giocare di fioretto quando invece serve la spada, o addirittura la clava, non riusciamo a fare 3 passaggi di fila eppure si va calmi, tranquilli, flemmatici, come se fossimo di molto superiori tecnicamente all’avversario, quando la realtà è ben diversa, siamo morbidi quando dovremmo essere duri e cattivi.
      Morbido A.Sandro che concede il primo gol, morbido Danilo che si fa sorprendere e scivola mandando in porta il loro centravanti (parata di Perni), morbido Bremer che è in vantaggio e si lascia sopraffare troppo facilmente nell’azione del raddoppio, morbido Vlahovic che prima ciabatta malamente da 1 metro facendo fare un figurone a tale Mandas e sprecando un assist di Chiesa nel 1° tempo, morbido ancora Vlahovic nel 2° tempo quando si fa’ anticipare a mezzo metro dalla porta sprecando un assist di McKennie.
      Ci vuole più cattiveria. Meno male alla fine il gol l’abbiamo fatto nel momento in cui loro non potevano più rimettersi in moto per risalire. Rabiot secondo me il meglio, finalmente dopo prove opache a dir poco.
      Ora sotto col milan, ma ci vuole cattiveria e urgenza e non flemma e calma.

      • Si ma di te non mi preoccupavo proprio…anzi credevo ti fossi trasferito dove realmente risiedi.
        Ma perché mi devi rompere i coglioni?

  9. FINOALLAFINE_Campionato falsato
    (scusate la lunghezza ma era così sul web)

    Quando è troppo è troppo.
    Non bastando 15 punti di penalizzazione, è inter_venuto il VAR a falsare per il secondo anno consecutivo i risultati delle partite di campionato, con decisioni che sono apparse fin troppo smaccatamente indirizzate a favorire costantemente l’inter e a danneggiare con pervicacia la Juventus.

    Fino alla fine è il motto della Juventus.
    Usque ad finem. Till the end.
    Una frase semplice, fatta di 3 parole, che nell’immaginario sportivo della filosofia di vita dei fondatori della Signora Gioventù ha inteso non solo specificare, ma invocare l’esigenza di dare tutto per i propri colori, per la Maglia, fino a quando una stilla di sangue animerà i nostri corpi, l’ultima goccia di sudore non sarà versata, l’ultimo respiro non verrà esalato. Senza retorica.

    Fino alla fine. Più che un monito un bisogno. Dettato dall’amore incondizionato per la Juventus. Dalla passione immortale che stringe un legame di sentimenti che accomuna come mai Eros e Thanatos, l’amore e la morte, anzi l’amore fino alla morte.

    Un sentimento che tra tanti milioni di persone seleziona una categoria di eletti nella molteplice categoria dei tifosi bianconeri. Troppi per non essere variegati, infinite sfumature che dal bianco conducono al nero, a dispetto del dualismo smaccato della bandiera della Juventus.

    Un modo di essere, più che di pensare, che mi appartiene al cento e al cento e mi fa dire senza curarmi di niente e di nessuno, perché non mi curo di chi non nutre sentimenti profondi nemmeno nello sport, degli ignavi, che faccio parte incondizionatamente di questa schiera sempre pronta a difendere la Juventus e a lottare per Lei.

    La Juventus. Una società di calcio, lo abbiamo detto e scritto mille volte, che ha fatto parte della Storia d’Italia non solo sportiva e questa ha scritto e quotidianamente scrive (cit.).

    La Juventus accusata di essere la squadra del padrone, ma intimamente operaia. Bianca e nera.
    La Juventus del Re d’Italia, attaccata per questo, ma anche degli operai che dal sud salivano al Nord per lavorare.

    La Juventus semidistrutta dal potere nel 2006 e di nuovo massacrata nel 2023. Fuori dai campi di calcio. Ignobilmente, con azioni terroristiche sconsiderate per tutto il sistema calcio italiano. Con processi che non si potevano fare. Con sentenze che altri processi hanno smentito.
    Mentre l’inter si serviva del potere delle intercettazioni della Telecom di Tronchetti Provera, l’amico di Moratti, arrivando a uccidere Adamo Bove, responsabile delle intercettazioni nel mondo del calcio. Mentre l’inter si prendeva quello che era della Juve e moratti, scritto minuscolo perché solo un ominicchio che sa di essere colpevole rinuncia alla prescrizione, continua a vantarsene.

    La Juventus, messa sotto scacco anche dalla mancata difesa di John Elkann, che arriva dopo le disfatte, la riempie di soldi freschi, ma si piega al potere costituito dai lestofanti della figc, sostenuti immancabilmente quanto spudoratamente da governi di sinistra e di destra. Gli uni nel nome della più fasulle delle cause, la questione morale, i secondi in spregio della verità, della giustizia e dei bisogni reali della collettività.
    Così, per goliardia, come un gioco che è sfuggito di mano. Un cazzeggio organizzato da Ignazio la Russa, presidente del senato, Gravina, presidente della FIGC, Infantino, presidente della Fifa, non a caso tutti juventini, anche per soddisfare il nemico giurato di Andrea Agnelli: il presidente della Uefa Ceferin, preoccupato di perdere il potere e le mazzette degli arabi, i nuovi padroni del calcio, nel nome del calcio del popolo interista.

    Oggi, dopo l’ennesima brutta prestazione della Juventus, che pure la qualifica per la finale di Coppa Italia e per la SuperCoppa, la Juventus non può più tacere di fronte alle ingiustizie e alle lamentele finto ignare di tanti suoi tifosi.
    La Juventus si era rialzata ancora con orgoglio da plusvalenzopoli né più e né meno di come aveva fatto con calciopoli, ma quando è troppo è troppo.
    Finalmente, dopo venti anni di vessazioni 1 rappresentante che conta del Mondo Juve, di quello che scende in campo a ogni partita, afferma sezna clamore, senza sceneggiate, che la Juventus è stata danneggiata da una serie di decisioni arbitrali discutibili che hanno tolto smalto alla squadra.

    J’accuse. Era ora. Giuntoli, neo DS, ha osato dire ciò che cerco di spiegarvi da un anno, pur essendo sotto gli occhi di tutti.
    Non si può scendere in campo, ogni maledetta domenica, con la consapevolezza che finoallafine, sputando sudore e sangue, correndo, mettendo tutto quello che hai nelle gambe e nei tuoi fragili nervi (cit.), tutto sarà inutile, perché il VAR funzionerà contro di te e tacerà a tuo favore, non ti daranno un rigore pro ma sempre uno contro, non puniranno i falli degli avversari ma tutti i cartellini saranno per te e tutti i tuoi gol saranno passati al vaglio della quaterna arbitrale fino a scovare un pelo rasato male in fuorigioco presunto di 1 mm.

    Non è colpa di Max. Non è colpa di Chiesa, forse il più sensibile perché ritenuto l’unico fuoriclasse della squadra e proveniente da un brutto infortunio. Non è nemmeno colpa di John se quegli stessi individui spregevoli che hanno spiato e rubato nel 2006 e montato un’accusa di associazione a delinquere capitanata da Moggi e Giraudo, oggi hanno realizzato l’unico sogno di cui sono capaci, che non è vincere uno Scudetto o una Champions League e nemmeno appuntarsi una Stella, ma costituire essi un’associazione a delinquere di stampo mafiomassonico per tenere in ostaggio in calcio e salvare una società di fatto in fallimento e il suo presidente assai probabilmente agli arresti domiciliari a causa di una situazione debitoria insostenibile.
    In fondo l’uomo giusto nel posto giusto.

    I veri ladri siete voi.

  10. https://m.tuttojuve.com/altre-notizie/paolo-rossi-felice-per-chi-ci-ha-creduto-e-per-i-telecronisti-che-dovranno-commentarci-in-finale-685023

    Beh, vedendo anche gli highlits non posso dargli torto. Oltre ‘azione del gol che cmq anche se andava fuori era pericoloso, ho contato nel primo tempo Cambiaso e Vlahovic e ne secondo 2 volte Vlahovic. Poi mi chiedo: visto che quando la Juventus segna da calcio d’angolo non viene considerata azione da gol, il primo della Lazio è occasione oppure no?

  11. Caro Guido è da appena finita la partita che lo scriviamo e chi di Alessandro ancor molto prima che la partita cominciasse.

    https://www.facebook.com/share/r/2h7KuVEZmHRUGRPX/

  12. DAL WEB

    Vado controcorrente.
    Non è da tutti ammettere le cose, ma non riesco ad esimermi o trattenermi dall’essere sincero e trasparente.

    L’inter per me ha 30 scudetti.
    Questi sotto sono i dieci che dovrebbero riconoscere loro e che troveranno il favore di tanti interisti, non so però di quanti altri juventini come me.

    Vi riporto anno ed evento.

    1922 l’inter si trova all’ultimo posto del campionato organizzato dalla Confederazione Calcistica Italiana (a seguito dello scisma con la FIGC) ma il Lodo Colombo ne impedisce la retrocessione.

    1963 Ferruccio Mazzola, fratello di Sandro, denuncia i caffè che Helenio Herrera somministrava ai calciatori prima delle partite che provocava loro particolari effetti collaterali.

    1981 al Mundialito Infantil organizzato in Argentina, l’inter falsa la carta di identità di Massimo Pellegrini con quella di Massimo Ottolenghi per iscrivere così un fuoriquota a un torneo under 14.

    1997 l’inter acquista il giocatore urugagio Alvaro Recoba tesserandolo però come comunitario. Il tesseramento risulterà falso e la pena comminata ad Oriali cadrà in prescrizione mentre l’inter non avrà nessuna penalità per responsabilità oggettiva.

    2006 l’unica squadra ad intrattenere rapporti esclusivi con i direttori di gara è l’inter come emerso dalle intercettazioni del procuratore federale Stefano Palazzi nel processo Calciopoli-bis. Il reato emergerà però solo a prescrizione già maturata.

    2016 dopo aver strappato una sconfitta di misura ma incoraggiante per 3-2 in Israele, l’inter ha tutte le carte in tavola per ribaltarla al ritorno ma l’Hapoel Beer Sheva strappa un inaspettato 2-0 a San Siro ed elimina i nerazzurri.

    2018: sul 2-1 per l’inter, come ha puntualmente ricordato Riccardo Trevisani in telecronaca, Spalletti decide di mettere Santon per “blindare il fortino”. Un gol di Cuadrado e la capocciata nel finale di Higuaìn ribalteranno il risultato, creando una breccia a Fort Knox

    2023: l’indebitamento lordo dell’inter sale a 807 milioni mentre il patrimonio netto è negativo per quasi 162 milioni.

    2024: Calhanoglu si autodefinisce il centrocampista più forte del mondo, Rodri accetta il secondo gradino del podio nonostante il gol in finale di Champions League

    (Claudio)

    • PS

      “Per Recoba il reato è prescritto perché sono passate 2 stagioni – afferma l’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo -. L’inter e Oriali invece rischiano perché per loro la prescrizione è di 4 stagioni e vale il principio della responsabilità oggettiva. Teoricamente, se l’inter venisse deferita rischierebbe fino all’esclusione dal campionato. O almeno un pò di punti di penalizzazione.”

    • PS
      Io la penso così:

      Qualcuno per salvare la poltrona nell’attuale governo prima o poi deve dimostrare che la giustizia esiste…

  13. Andrea (the original)

    Orsato è un arbitro che conosce il calcio e non nella versione italica.
    Rabiot anche per me il migliore.

  14. Qualcosa si muove ed è di poco fa questo comunicato:
    Fondazione Jdentità Bianconera: “L’esposto si reputa necessario per portare all’attenzione degli organi competenti alcuni elementi destanti forti preoccupazioni, quale ad esempio, la fornitura da parte di FC Internazionale S.p.A. di garanzie a supporto della cosiddetta continuità aziendale”. Tante furono le reazioni, ma in pochi capirono l’importanza di questo esposto e soprattutto l’autorevolezza della Fondazione che, tra l’altro, dopo un lungo lavoro non fece altro che elencare una serie di elementi più che condivisibili.

    E così, mentre qualcuno addirittura pensava di adire alle vie legali per querelare la Fondazione, la redazione di BianconeraNews è venuta a conoscenza da fonti interne Covisoc che l’esposto non solo è stato ricevuto (altro che irricevibile), ma che la Covisoc stessa prenderà in esame gli elementi prospettati dalla FJB nell’interesse del buon andamento delle attività gestionale finanziaria delle Società soggette a vigilanza. Al momento dalla Fondazione non filtra alcun commento a riguardo, ma sembra sempre più evidente che l’esposto ha sollevato dubbi più che legittimi che verranno analizzati e ai quali verrà data, in un modo o in un altro, una spiegazione.

    Intanto 2 “ personaggi in cerca d’autore” come i nonni mazzola e l’ex petroliere di Milano non si accontentano di una stella senza arrivare a 20 scudetti ma si sentono pure il diritto di richiederne altri a spese dell’odiata Juve. Uno parla di 25 l’altro di almeno 28. Credo sia veramente brutto invecchiare avendo sempre vissuto da frustrato. Sono felice per loro perché almeno nella loro vita sono riusciti, anche se di cartone, a vedere la seconda stella. Mi auguro pure peró che questa soddisfazione gli venga negata magari da una giustizia che veramente faccia il suo corso.

  15. FORZA APACHE

    Paura per Carlos Tevez: l’allenatore dell’Independiente è stato ricoverato d’urgenza nell’ospedale di Buenos Aires La Trinidad de San Isidro. L’ex attaccante di Juventus e Manchester City ha accusato un forte dolore al petto: ha passato la notte in ospedale e rimarrà lì fino al termine degli esami. Ha 40 anni, ma soffre da sempre di pressione alta: per questo deve spesso sottoporsi a esami cardiaci. Secondo il Clarìn, i primi esami sarebbero rassicuranti.

  16. I giornalai tifosi del Milan vista ieri la Juve sono convinti che hanno il secondo posto assicurato. Io inizierei, visto le assenze che avranno sabato di cominciare ad pensare a vincere e poi seriamente a finire almeno secondi in questo campionato. I tifosi veri Juventini ( visto che la società non vede non sente e non parla) potrebbero ridare quello che ci è stato tolto nel 2006. Chissà che questa volta non sia quella buona . Entro maggio il cinese dovrebbe trovare la liquidità per poter sistemare una situazione debitoria non indifferente. Ad oggi solo i giornalai di parte della gazzetta hanno trovato ipotetici nuovi finanziatori ma da fonti ufficiali le fumate sono nerissime. Mi sa che questa volta non c’è la fanno neanche se Cottarelli ed il suo amico Mefisto fanno una questua tra i vari Amadeus Mentana e Bonolis. Questa stella se la vedranno cadere in testa, e peccato che non farà male perché solo di cartone 😂😂😂😂.
    Potrebbero festeggiare a vuoto in questi giorni a meno che non intervenga Gravina ed i suoi capi dalla UEFA e dalla fifa.
    Le nubi si potrebbero infittire in modo impietoso a breve.

  17. Azz, Cambiaso dice ad Allegri al momento del cambio: “sì mister xrò devi stare tranquillo” come fa acciughina a non dire “halma halma…”🤣🤣🤣

  18. Non vorrei essere, al momento che gli annullano il goal, nella testa di Scamacca…le rotelle staranno litigando tra loro.

  19. Caro Gritti (vice di Gasperini) libero di obiettare sull’ammonizione a Scamacca ma non portare come esempio il fallo sul gol (giustamente) annullato all’Atalanta, episodio in cui come dimostrano chiaramente le immagini rallentate è il difensore della viola a prendere per primo il pallone e non Koopmeiners che arriva in ritardo e gli pesta il piede.

  20. :SENZA TUTTO QUELLO CHE SAPPIAMO SAREMMO A 25 SCUDETTI”
    (cit Massimo Moratti)

    https://www.facebook.com/share/p/hdHhudJ9iABmojdZ/

  21. LA GRANDE BUGIA DEI GENDARMI DELLA VERITÀ

    https://youtu.be/wadl6siOSRU?si=CCy8bd9YQMRrIImR

  22. BELL’ESORDIO DI CANNAVARO

    Mai campionato fu più falsato di questo attuale.

    A parte il fatto che Fabio “rubò ” il Pallone d’oro a Buffon rifiutando la B e scappando a Madrid poteva mai fare un “favore” alla Juve stasera?

  23. Andrea (the original)

    SCENARIO POSSIBILE O QUOTA 70?
    Tra due giornate potrebbe anche essere così:
    Bologna 68
    Roma 64
    Juve 64
    Atalanta 60 con una partita in meno (maledetti asterischi)
    Chiaro, potrebbe anche essere che la Juve non le perda entrambe o che le altre non le vincano entrambe ma di fatto, quello che sembrava impossibile e da uccello del malaugurio, è una possibilità che ci dice come i pareggini recenti cercati e presi da Allegri servivano negli anni 80, non ora.
    E in realtà adesso i punti che servono per la matematica non sono 70 ma 71, che equivalgono ai 25 punti nel ritorno ipotizzati quando ne avevamo 46 ma giocando da schifo.
    Pirlo andò in Champions con 78 punti.

  24. L’IMBOSCATA – Genio Allegri? Ma per favore. Le “provocazioni” Alex Sandro e Yildiz. Conti Inter, la Covisoc vuole vederci chiaro. Due stelle? Dal titolo vinto con gli undicenni della Pro al cartone di Calciopoli. Ecco chi li “protegge”…
    26.04.2024 00:25 di Andrea Bosco

    Andiamo per ordine. La Juventus “strappa” la finale di Coppa Italia perdendo a Roma 2-1 contro la Lazio. Quando il tempo sta per scadere, l’anarchico Weah tira in porta da posizione impossibile, ma il tiro si trasforma in assist per Milik che, con grande mestiere, “uccella” il difensore laziale che lo marca, sbucando alle sue spalle e mettendo in rete. “Genio Allegri che ha azzeccato i cambi”. Ma per favore: Juventus inguardabile. La “provocazione Alex Sandro” confeziona l’ennesima puttanata degli ultimi due anni spianando la strada del gol ad un carneade del prato verde. Stessa cosa fa Bremer, “un bruto” che difende di fisico, che non infrequentemente perde la posizione e che ha un problema: è costato 40 milioni finiti nelle casse di Urbano Cairo che ancora se la ride. Allegri, va o resta? Radio-mercato ha solo certezze: sarà Thiago Motta a sedere sulla panca bianconera la prossima stagione. “Ma no”, spiega l’informatissima collega “esonerare Allegri costerebbe alla Juventus 30 milioni lordi”. A conferma che i milioni di stipendio di Allegri sono come i “pani e i pesci” del racconto evangelico: si moltiplicano spesso e volentieri.

    Sarebbe ora che Allegri (che non è – lo ribadisco – il solo ad averne) si prendesse le proprie responsabilità. Che sono tante a cominciare dalle “provocazioni.” Alex Sandro a parte, cosa altro è Yildiz al minuto 83 in campo se non una provocazione? Ma Allegri finirà la stagione, porterà la Juventus in Champion’s (vedremo in quale posizione), magari vincerà la Coppa Italia contro l’Atalanta. Perché un conto è una Atalanta con Scamacca e un altro una Dea, priva del suo (squalificato) puntero. Nella Juventus non ci sarà Locatelli (idem): ma non è detto sia un male. Allegri sarà costretto a far giocare in quella posizione Nicolussi Caviglia e magari vedremo tre passaggi di fila senza errori. In campionato Juventus – Milan sancirà la mediocrità di due squadre, un tempo stellari e ora umiliate da una Inter imparagonabile rispetto a quelle di Herrera e di Mourinho, ma bastante per definire distacchi siderali con le concorrenti.

    Nel Palazzo del calcio, intanto stanno volando gli stracci: Casini e Lotito contro Gravina. Il Gattopardo contro entrambi. La Lega vuole contare di più, la Federazione fa orecchie da mercante. Gravina che ha qualche debito da onorare (in Italia e all’estero), vorrebbe cavarsela con qualche “riformicchia,” peraltro bocciata da una Lega, unita contro di lui ma divisa tra “grandi” (favorevoli alla riduzione del numero delle squadre in campionato) e “piccole” per le quali (grazie agli introiti televisivi) un “passaggio in serie A” è come vincere al Superenalotto. Scintille anche tra Scaroni (Milan e dintorni) e Maldini. E tra Scaroni e Galliani (“rozzo il tentativo di alcuni club- Milan. Inter, Juventus e Roma – di forzare la mano a Gravina”). Replica: “da quale ‘rozzo’ viene la predica.” Incredibilmente Abodi dal regno del silenzio ha spiegato a Malagò che i mandati che vanno oltre i due previsti “diventano regni.” Non mancano le proteste degli arbitri per il “rinvio” delle elezioni di categoria. Dovrebbero indignarsi per altro (magari per aver annullato un sublime gol di Scamacca in Atalanta – Fiorentina), ma si sa: “essi” sono proni al protocollo.
    La notizia incredibile (ma ignorata salvo rare eccezioni da tutti) è che la Covisoc ha accettato il dossier di Jdentità bianconera relativo alle (presunte) irregolarità contabili dell’Inter e passibili di sanzioni. Personalmente continuo a pensare che la cosa difficilmente avrà un seguito. Ma va detto che l’associazione in questione non è composta da ubriaconi da bar, quanto da stimati professionisti (avvocati, revisori dei conti) e che le 60 pagine di contestazioni inviate alla Covisoc (oltre che alle procure: silenti per ora) poggiano su argomenti seri. Ovviamente contestabili, ovviamente da dibattere. Ma non da censurare con l’oblio. Il rifiuto (da parte dei grandi media) non dico di “dibatterne,” ma almeno di darne notizia evidenzia un “sistema” che funziona (vedi dossieraggio di Perugia) a targhe alterne.

    Milano sta celebrando lo scudetto dell’Inter: 20 o 19 fa poca differenza. La fa solo per la statistica. Dispiace che una vittoria meritata (al netto di alcuni “aiuti” arbitrali avuti dalla squadra di Inzaghi) abbia scatenato le “rimembranze” dei soliti noti che di scudetti ne vorrebbero chi 25, chi 28. Spiace davvero. Io sono uno di quelli che – ad esempio – che consegnerebbe all’Uefa la Coppa dell’orrore vinta all’Heysel. Lo dico senza giri di parole. Ma al posto dell’Inter (cartone a parte) non mi fregerei di uno scudetto (il primo della storia) vinto contro gli undicenni della Pro Vercelli. Avrei imbarazzo e vergogna.

    L’Inter è forte e lo sarà anche la prossima stagione. Non pare che le concorrenti siano attrezzate per contenderle il primato. Viceversa l’Inter ha già piazzato due “colpi” importanti sul mercato, ancora una volta a parametro zero. La squadra è già competitiva così, come testimonia l’andamento delle ultime due stagioni. Lo sarà di più con alcuni innesti. Duellare contro l’Inter è complicato. Lo è sul campo di gioco. Lo è a livello federale (Marotta è un asso). Lo è a livello mediatico. Leggete questa formazione: Moratti (uno che para), Valentino Rossi, terzino di super-spinta, Amadeus terzino di fascia. Ligabue (una vita da mediano), Viola (procuratore generale di Milano) centrale di difesa alla Picchi, Mentana, mediano di spinta. All’estrema destra ovviamente Ignazio La Russa. Mezz’ala trequartista Fiorello, centravanti (rock) Adriano Celentano, mezz’ala di regia l’archistar Stefano Boeri, ala sinistra (e chi altro se no?) il sindaco di Milano Beppe Sala. Bella formazione, no? E la “panchina” non è da meno. Bonolis, Favino, Gianfelice Facchetti, Aldo, Giovanni e Giacomo, Enzino Jacchetti, Bertolino, Enrico Ruggeri, Max Pezzali, Alessandro Cattelan. Roberto Vecchioni, Biagio Antonacci, Beppe Servegnini, Gianni Riotta, Fabrizio Biasin. Oltre ai fiorenti “vivai” di reti televisive e quotidiani di primo piano. Insomma uno squadrone. Che annovera assieme a Marco Tronchetti Provera persino Gianni Infantino, dominus Fifa. Il “bomber” dei “bomber” interisti (che non è Ronaldo il Fenomeno) non è più tra noi. Ma è stato, (nonostante il suo comunissimo cognome), “il migliore”. Non gioca nel campionato del Paradiso e neppure in quello del Purgatorio: ma in un “girone” ancora gioca.

    Ironia per onorare lo scudetto della rivale della Juventus. Che molto dovrà sgobbare per tornare competitiva. Oggi non lo è: e la classifica lo ribadisce. Impietosamente.

    Buona lettura, magari c’è qualche spunto cui non essere d’accordo e tirare su qualche commento diverso.

  25. 🙂 🙂 🙂 Quello del girone dell’inferno senza nominare l’innominabile è geniale….

  26. Provocazione per provocazione: Allegri ha dimostrato che farebbe giocare Nicolussi Caviglia solo con una pistola alla tempia, altro che vedere “tre passaggi di fila”! 😅

  27. DAL WEB

    “Sono giorni un po’ burrascosi questi.
    Oltre al calcio di Allegri, c’è un altro aspetto che ci sta avvicinando prepotentemente a nazioni come l’Uganda: la libertà di espressione.

    Quello che tiene banco in questi giorni, che io reputo una verità distorta, è la seconda stella dell’inter.

    I ratti credono che lo scudetto che vinceranno domani sarà quello numero venti.

    La Juve ha raggiunto questo traguardo già nel 1982, in una strenua lotta contro la Fiorentina.

    È importante chiarire un aspetto che i media di regime non conoscono o meglio fanno finta di non sapere.

    Lo scudetto numero 13 dell’inter è arrivato nella stagione 1988/89 con il nostro Trapattoni come allenatore.

    Lo scudetto numero 14 dell’inter è arrivato nella stagione 2020/21 con il nostro Conte come allenatore coadiuvati dalla vicenda stipendi non pagati come ciliegina sulla torta.

    Lo scudetto di domani sarà il numero 15 con il duo Inzaghi-Var come artefici indiscussi del traguardo.

    Tutto quello che loro vantano di aver vinto tra il 1989 e il 2014 è frutto di un artificio creato a tavolino tra le alte sfere della Figc e la dirigenza nerazzurra proprio come oggi.

    Nel 1998 avevano una squadra nettamente inferiore alla nostra eppure si sono precipitati a circondare un arbitro che aveva diretto una finale di Coppa Uefa dimenticando che a Milano, Taribo West avesse incravattato Inzaghi in piena area di rigore senza che fosse stato punito.

    Non si tratta solo di uno scudetto vinto a tavolino ma di una serie di campionati giocati con le principali avversarie penalizzate in maniera irreparabile già ad agosto. Il processo di Calciopoli ha parlato chiaro: un loro dirigente era l’unico a intrattenere “rapporti esclusivi” con i direttori di gara, reato poi caduto in prescrizione proprio alla fine di questo loro “ciclo vincente”.

    Parliamo di una storia che li ha visti protagonisti in negativo in più occasioni, dal diverbio col Bologna per decidere la data dello spareggio scudetto del 64 (Renato Dall’Ara morì tre giorni prima di quella sfida), al Mundialito Infantil del 1981 dove venne falsificata l’identità di un ragazzino per farlo rientrare nell’età prevista per la partecipazione al torneo.
    Un piccolo antipasto di quanto si vedrà una ventina di anni dopo con Recoba. Anche lì tutto finì a tarallucci e vino.

    Non fatevi ingannare domani.”

    (Claudio)

  28. IERI NEL ’98
    (#alegoeba #finoallafine)

    “…attenzione perché su Del Piero va a questo punto a chiudere Fresi perché non c’è West. La palla a Del Piero, le sue finte, Del Piero, entra in area, Del Piero, prova la conclusione ribattuta, ancora Del Piero REEEEETEEEEE. ALEEEEX DEL PIERO AL VENTESIMO DEL PRIMO TEMPO PORTA IN VANTAGGIO LA JUVENTUS, HA VINTO IL RIMPALLO CON FRESI, POI HA TROVATO IL PALO LONTANO, JUVENTUS IN VANTAGGIO!”

    “…Ronaldo, c’è anche Zamorano che entra in area, Ronaldo, bodycheck su di lui e la Juventus allontana con Torricelli, Massimo?”
    “No, per me non è da calcio di rigore…”
    “È entrato in campo anche Simoni, ma non si può! Non so se le immagini ce lo mostrano, ma Simoni è 15 metri dentro il campo, eccolo qui…”
    “Esatto, esatto.”
    “Intanto dalla parte opposta c’è un fallo.”
    “Calcio di rigore”.
    “È calcio di rigore per la Juventus, qui succede di tutto!”
    “Queste sono veramente delle reazioni allucinanti…”
    “…calcio di rigore per la Juventus.”
    “…sono veramente delle reazioni allucinanti, in questo caso Ceccarini dovrebbe andare a mettere fuori Simoni.”
    “Simoni viene portato via, giustamente espulso.”
    “Giusto, anche dal mio punto di vista, al di là del bodycheck su Ronaldo, Simoni giustamente espulso perché non si può entrare in campo venti metri, si agita soltanto il pubblico.”

    “…eccolo qui, questo è il fallo di Iuliano…”
    “Eccolo qua…sembra che… no, no, io confermo la mia…è andato a cercare il pallone, e Ronaldo cambia direzione e non sono d’accordo sul calcio di rigore in questo caso.”

    (Dalla telecronaca di Tele+ del 26 aprile 1998 di Massimo Marianella e dell’ex arbitro Massimo Chiesa).

    #alegoeba #finoallafine

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